In UK si studia come riutilizzare i compositi a fine vita. Il sottosegretario di Stato britannico alle imprese, all'energia e alla strategia industriale, Nadhim Zawahi, annuncerà l'iniziativa il 3 luglio al Sustainability Summit 2020 dell'Università di Bristol, in programma dal 29 giugno al 3 luglio.
Sotto la guida del National Composites Centre (NCC) e del Center for Process Innovation (CPI), nascerà Sustainable Composites, una partnership tra industria, mondo accademico e governo che sfrutterà le capacità tecnologiche e di ricerca sui compositi del Regno Unito per tentare di intercettare un mercato - quello del recupero a fine vita dei prodotti - che vale sul mercato mondiale 2 miliardi di sterline.
I compositi sono molto richiesti dai produttori che stanno sviluppando la prossima generazione di aerei (leggeri e super efficienti), automobili e turbine eoliche. Rispetto ai metalli e ad altri materiali, i compositi sono più leggeri, più forti, più durevoli e consentono una maggiore flessibilità nella progettazione. Ma l'85% di questi materiali non viene attualmente riutilizzato o recuperato a fine vita.
Il motivo principale è che i compositi avanzati sono strutture complesse che comprendono strati di materiali e resina riscaldati e compressi. Sebbene possano aumentare la durata dei prodotti di decenni e ridurne l'impatto ambientale, è difficile estrarre questi elementi in un processo di riciclo e le attuali tecniche spesso degradano le prestazioni del materiale, riducendone il valore e offrendo applicazioni limitate. Inoltre, oltre il 95% dei compositi è realizzato con materie prime e resine che derivano dal petrolio, dunque non sostenibili.
Sustainable Composites intende affrontare queste sfide accelerando lo sviluppo di nuove tecnologie di recupero e, contemporaneamente, creando nuovi compositi sostenibili con materiali a base biologica tra cui rifiuti vegetali, mais, gusci di noce e alghe.
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30 giugno 2020