IL FUTURO DEI COMPOSITI

«Nuovi prodotti e processi nel futuro dei compositi»

Intervista a Franco Cevolini, CEO e Direttore Tecnico CRP Technology e CRP Meccanica

di NICOLA CATENARO

Franco Cevolini, In quale direzione va il futuro dei compositi: nuovi prodotti o nuovi processi?
«Entrambe, perché i compositi offrono prestazioni che i materiali tradizionali non garantiscono. Mi aspetto nuovi prodotti e versioni migliorate di quelli esistenti, ma anche nuovi soggetti che utilizzeranno i compositi. Il loro l’impiego è sempre stato penalizzato da costi abbastanza elevati. Auspico un’inversione di tendenza grazie anche a nuovi processi che potranno incidere sui costi di trasformazione».

Automotive, nautica, aerospace, edilizia, applicazioni industriali: quale di questi settori avrà più bisogno di compositi nel futuro?
«Senza dubbio automotive e nautica: la conversione green che l’automotive sta vivendo e verso cui sta andando il settore nautico, necessita di materiali e di nuove tecnologie di trasformazione. In tal senso, l’additive manufacturing e i suoi compositi possono fare la differenza: la giusta tecnologia di stampa 3D, abbinata al giusto composito, permette una maggiore libertà nella progettazione che va ad incidere sull’efficientamento del time to market, consentendo di raggiungere una maggiore performance. Per quanto riguarda l’aerospace, il futuro è rappresentato dall’incremento dei nanosatelliti, sempre più alla portata di tutti. Già ora molti costruttori di microsatelliti e dei loro sistemi di rilascio stanno usando i materiali compositi e la stampa 3D per costruirne le strutture portanti, e il trend è in aumento».

I compositi saranno sostituiti da altri materiali nei settori in cui attualmente vengono impiegati?
«Non credo. Prevedo la sostituzione solo con una versione migliorata del composito».

Perché è importante e come evolverà la stampa 3D nei prossimi anni?
«Siamo nel mondo della stampa 3D professionale da quasi trent'anni, siamo stati tra i primi a portare in Italia la sinterizzazione laser selettiva – un processo di stampa 3D a polvere - e abbiamo creato il primo materiale composito caricato fibra di carbonio per questa tecnologia: abbiamo quindi vissuto tutte le fasi evolutive del settore. La stampa 3D è importante perché è nata come tecnologia prototipale, ovvero per realizzare prototipi in breve tempo, e ben presto si è evoluta diventando una vera e propria tecnologia di produzione. Nei prossimi anni si andrà verso un incremento della produttività delle stampanti, e si cercherà di realizzare stampanti in grado di generare oggetti di dimensioni sempre più grandi. Sicuramente verranno creati nuovi materiali e si cercheranno nuovi ambiti di utilizzo».

Biocompositi o recupero dei compositi a fine vita: in quale di questi due campi non si è fatto ancora abbastanza?
«In entrambi i campi c’è un buon margine di azione. A mio avviso, un tema interessante è il riuso del materiale composito con tecnologie diverse da quella per la quale era nato. Per esempio, un materiale per la sinterizzazione laser selettiva potrebbe essere recuperato per lo stampaggio ad iniezione o la stampa 3D a filo. Teoricamente e tecnicamente questo processo è già possibile, penso ad alcuni materiali compositi per l’additive manufacturing che, essendo termoplastici, possono essere sostanzialmente rifusi e riutilizzati in una pressa ad iniezione. I costi dell’intero processo di recupero sono ad oggi ancora molto elevati e proibitivi. Mancano incentivi e fondi statali o europei; se ci fossero, si potrebbero creare dei percorsi virtuosi per il recupero di materiali tra aziende che stampano materia plastica e aziende che, come la nostra, creano compositi termoplastici per la stampa 3D».

CHI È

Franco Cevolini inizia la sua attività lavorativa nell’azienda di famiglia, la Roberto Cevolini & C., ora CRP Meccanica, punto di riferimento per le lavorazioni meccaniche di precisione a CNC. Con il suo ingresso, l’azienda inizia ad investigare negli Stati Uniti le tecnologie additive: questo percorso porterà alla creazione di CRP Technology, una della prime realtà imprenditoriali ad utilizzare l’additive manufacturing con materiali compositi in Italia e in Europa.

Nel 1998 Franco Cevolini collabora con DTM Corporation nello sviluppo del materiale CastForm PS, utilizzato per la realizzazione di modelli a perdere per la fusione a cera persa. Nel 1999 crea i primi materiali compositi a marchio Windform® per la sinterizzazione laser selettiva. Negli anni seguenti la gamma continua ad arricchirsi di nuovi materiali tra cui il Windform® XT (ora XT 2.0), il primo composito al mondo per sinterizzazione laser selettiva caricato fibra di carbonio.

Nel 2011 è impegnato nella nascita e sviluppo di Energica, la prima moto elettrica stradale ad elevate prestazioni. Franco Cevolini, in qualità di CEO e direttore tecnico, guida le attività di ricerca e sviluppo di CRP Meccanica e CRP Technology. È inoltre presidente di Energica Motor Company.

Nella foto: Franco Cevolini nel giorno del debutto ufficiale di Energica Motor Company S.p.A. sul mercato AIM Italia – Mercato Alternativo del Capitale, organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. (“AIM Italia”).

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