ELECTRIC CARS

Nella Lamborghini Terzo Millennio, la scocca (in carbonio) diventa batteria

Il progetto punta a sviluppare questa tecnologia anche per l'autoriparazione dei materiali

Automobili Lamborghini, in collaborazione con due laboratori del Massachusetts Institute of Technology, compie i primi passi verso la realizzazione futura di una possibile supersportiva elettrica targata Lamborghini. L'occasione è la presentazione ufficiale del concept del "Terzo Millennio". H

L'obiettivo del progetto è consentire a Lamborghini di sviluppare le tecnologie necessarie per poter approcciare il futuro della vettura supersportiva su cinque diversi fronti: sistemi di immagazzinamento dell'energia, materiali innovativi, sistema di propulsione, design visionario ed emozione di guida.

I prime due aspetti vengono sviluppati insieme a due laboratori del Massachusetts Institute of Technology: il "Dinca Research Lab", diretto dal Prof. Mircea Dinca della Facoltà di Chimica, e il " Mechanosynthesis Group" del Prof. Anastasios John Hart della Facoltà di Ingegneria Meccanica.

Stefano Domenicali, Chairman e Chief Executive Officer di Automobili Lamborghini, ha dichiarato: "Esattamente un anno fa abbiamo siglato un accordo con il MIT-Italy Program presso il Massachusetts Institute of Technology. Questo accordo ha segnato l'inizio di una collaborazione tra due realtà eccezionali per la definizione di un progetto che intende scrivere una pagina importante nel futuro delle supersportive del terzo millennio".

La strategia di creare supersportive che non scendano a compromessi in termini di prestazioni è alla base della volontà di Lamborghini di rivoluzionare l'approccio all'immagazzinamento dell'energia, abbandonando le batterie convenzionali e indagando la potenzialità dei supercondensatori per le dotazioni della Terzo Millennio.

Questo approccio è in linea con l'utilizzo di supercondensatori a bassa tensione sul V12 dell'Aventador, iniziato cinque anni fa. Il passo logico successivo è lo sviluppo di un sistema di immagazzinamento in grado di produrre un'elevata potenza di picco e recuperare l'energia cinetica limitando il degrado legato all’ invecchiamento e al numero di cicli di carica e scarica nel corso della vita utile della vettura, e con la capacità di rilasciare e recuperare energia elettrica in modo simmetrico. In quest'ottica, la collaborazione con il Prof. Mircea Dinca mira a superare i limiti della tecnologia odierna e a colmare il divario in termini di densità energetica delle batterie convenzionali, continuando a mantenere l’elevata potenza, il comportamento simmetrico e il lunghissimo ciclo di vita correlati alla tecnologia dei supercondensatori.

Per sostenere questa rivoluzione dei sistemi di immagazzinamento dell'energia, anche i materiali e le loro funzioni devono cambiare. Lamborghini ha annunciato per l'occasione di voler puntare ad accrescere ulteriormente la propria leadership nella progettazione e produzione di strutture e componenti in fibra di carbonio, potenziando la propria capacità di sviluppare caratteristiche e funzioni che portino i materiali compositi a un livello superiore.

Per questo motivo, la collaborazione con il professor John Hart andrà ad esaminare la possibilità di includere superfici a nanocariche nei materiali in fibra di carbonio della scocca della Terzo Millennio, che agiscano come accumulatori per l'immagazzinamento dell'energia attraverso nanotubi integrati e permettano di utilizzare l'intera carrozzeria della vettura come sistema di immagazzinamento.

Il progetto punta anche a sfruttare questa tecnologia per il monitoraggio continuo dell'intera struttura in fibra di carbonio, sia visibile sia invisibile, sviluppando il concetto di "auto-riparazione": l'obiettivo è fornire alla Terzo Millennio la capacità di monitorare le proprie condizioni per rilevare eventuali crepe e danni nella sua sottostruttura causati da incidenti. In questo caso, si avvierebbe un processo di auto-riparazione attraverso micro-canali riempiti di composti chimici atti a riempire la cricca, azzerando così il rischio di propagazione di piccole fratture nella struttura in fibra di carbonio. Questo permetterebbe una ulteriore riduzione del peso con un più esteso uso della fibra di carbonio o l'applicazione di CFK ai componenti sottoposti a sollecitazioni elevate.

Iscriviti alla newsletter
Diventa nostro Sponsor
Area Aziende

I nostri sponsor
Partner istituzionali
Astrelia sviluppa siti internet e applicazioni mobile/desktop anche per iPhone iPad e Android a San Benedetto del Tronto, Roma, Ascoli Piceno, Marche