STAMPA 3D

La stampa 3D va in orbita sulla stazione spaziale

L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) ha utilizzato la propria stampante 3D FDM Fortus 450mc di Stratasys per produrre, presso i Laboratori Nazionali di Frascati (Roma), l’intera struttura meccanica del primo telescopio cosmico per raggi UV

Stratasys, fornitore leader di soluzioni di stampa 3D, ha annunciato che la sua tecnologia FDM di livello industriale viene utilizzata per produrre parti stampate in 3D certificate per l’uso sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

Nell’ambito di un accordo bilaterale stipulato ad hoc tra l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e l’Agenzia Spaziale Russa Roscosmos, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) ha utilizzato la propria stampante 3D FDM Fortus 450mc di Stratasys per produrre, presso i Laboratori Nazionali di Frascati (Roma), l’intera struttura meccanica del primo telescopio cosmico per raggi UV, attualmente situato a bordo della ISS e realizzato sotto il coordinamento dell’Agenzia Spaziale Italiana.

Progettato per studiare le emissioni ultraviolette di origine cosmica e terrestre dalla ISS, il telescopio denominato ‘Mini-EUSO’ (Multiwavelength Imaging New Instrument for the Extreme Universe Space Observatory) è stato recentemente lanciato nello spazio dalla base di Baikonur (Kazakhstan) a bordo di un razzo russo Soyuz e collocato con successo su una finestra rivolta verso la terra del modulo russo Zvezda della ISS.

“Nel corso di un’orbita di circa 90 minuti, Mini-EUSO registra tutti gli oggetti e gli eventi spaziali e atmosferici captati, comprese le emissioni notturne della Terra nell’ultravioletto, i fenomeni luminosi transienti, le meteore, i detriti spaziali e altro ancora”, spiega Marco Ricci, Primo Ricercatore presso i Laboratori Nazionali INFN di Frascati e Responsabile Nazionale INFN della Collaborazione EUSO SPB2 Italia. “L’obiettivo scientifico finale è quello di produrre una mappa ad alta risoluzione della Terra nell’intervallo UV (300-400 nm), contribuendo in modo significativo all’osservazione e studio dei raggi cosmici dallo spazio e ponendosi come esperimento precursore di future missioni spaziali “.

Secondo Ricci, l’impatto della stampa 3D su questo progetto l’ha trasformato profondamente.

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